martedì 9 novembre 2010

Book:"L'uomo che leggeva romanzi d'amore" Autore: Sepulveda


Sono stato attratto dallo scrittore, non avevo mai letto nulla di Sepulveda, nonostante conoscessi le sue qualità come grande narratore. Devo dire che in biblioteca la parte a lui dedicata era molto fornita, ho scelto questo volume, in quanto era uno dei primi libri pubblicati di Sepulveda. Preferisco, quando mi accosto ad un autore a me non conosciuto, appoggiarmi ai primi scritti, dove l'esperienza e la voglia di raccontare sono, in linea di massima, inversamente proporzionali. Lo storia è lontana dal nostro mondo, si parla di Amazzonia, di foreste e di una spiccata parte spirituale, che in occidente non è poi così viva e sentita. Il protagonista è un personaggio che entra nei cuori dei lettori. Si arma per vivere una vita diversa, prova a cambiare la sua storia. Ci prova fino alla morte della moglie, a questo punto rimane incastrato in un posto nel quale non vuole vivere, e in un ritorno alle origini proibito. La parte sincera del romanzo è la storia di solitudine che vive il protagonista, ma non di triste e angosciosa solitudine. Il protagonista si cala nella nuova esistenza e diventa un profondo conoscitore dei segreti delle foreste. Sa che l'uomo è inferiore al potere del Signore, sa che l'uomo nulla può contro la potenza della Natura. Gli animali sono i veri proprietari del territorio in cui vive e dal rispetto per loro nasce una profonda conoscenza di se stesso e del territorio. Il Tigrillo è l'animale più forte e feroce che accompagnerà l'avventura del protagonista. Davvero avvincente è vedere come l'uomo, dotato di una forza impressionante, si attacchi ai romanzi d'amore. Legge le storie che gli fanno provare i sentimenti che ormai non vive più. Il finale è avvincente. La trama sorregge tutta la storia. Leggerò altro di Sepulveda.
Voto il libro mi piace, semplice e lineare.

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